La Carota novella di Ispica (Daucus Carota L. sub specie Sativus Arcangeli) appartiene al gruppo della carota rossa semilunga nantese.
La Carota di Ispica è definita “novella” perché raggiunge la maturazione commerciale già dalla fine di febbraio fino all’inizio di giugno, presentando le sue caratteristiche tipiche quali la croccantezza, il profumo intenso, l’aroma erbaceo e il fruttato.
Caratteristiche morfologiche, fisiche e chimiche-nutrizionali
Le caratteristiche morfologiche più importanti sono la forma cilindro-conica, l’assenza di radichette secondarie e radice apicale, l’aspetto lucido dell’epidermide, l’uniformità di colore, l’assenza di fessurazione del fittone, il calibro minimo di 15 millimetri e 50 grammi di peso e massimo di 40 millimetri e 150 grammi di peso. Quanto alle caratteristiche fisiche, vanno ricordate la polpa tenera e il cuore poco fibroso. Infine, tra quelle chimiche–nutrizionali, il contenuto in lucidi, beta-carotene e sali minerali.
Varietà coltivate
Tra le varietà coltivate si ricordano: Exelso, Dordogne, Nancò, Concerto, Romance, Naval, Chambor e Selene.
Zona di produzione
La zona di produzione della Carota novella di Ispica comprende il territorio idoneo per la coltivazione della carota caratterizzato da condizioni pedo-climatiche che ne hanno consentito la coltivazione fin dagli anni Cinquanta.
In particolare, i territori coinvolti sono quelli dei comuni di Ispica, Pozzallo, Vittoria, Acate, Ragusa, Modica, Chiaramonte Gulfi, Comiso, Santa Croce Camerina, Scicli (questi ultimi sei centri solo una parte dei loro territori) in provincia di Ragusa; e di Pachino, Portopalo di Capo Passero, Rosolino e Noto (in parte) nella provincia di Siracusa; infine, i comuni di Caltagirone (in parte), in provincia di Catania, e di Niscemi (in parte) in provincia di Caltanissetta.
Questo territorio di produzione è caratterizzato, inoltre, da temperature medie invernali elevate, un elevato irraggiamento solare (Pachino, Pozzallo e Ispica sono le città più assolate d’Italia), terreni di medio impasto tendente allo sciolto, talvolta al sabbioso, con buona dotazione di elementi nutritivi, con buone caratteristiche di profondità e freschezza.
I terreni, la coltivazione e la raccolta
I terreni destinati alla coltivazione della carota vengono arati e preparati circa un mese prima della semina, che viene eseguita in autunno, a seguito di periodi di rotazione di tre anni (nella foto a destra, piantine di carote novelle).
La coltivazione può essere avvicendata con altri ortaggi, cereali e leguminose. Il disciplinare ammette due interventi di concimazione, uno di base prima della semina e uno di copertura. Inoltre, sono ammessi interventi di sarchiatura per eliminare le erbe infestanti.
La raccolta viene effettuata giornalmente, a partire da febbraio e fino a giugno, mediante macchine raccoglitrici in grado di separare la carota dal suo apparato fogliare. In seguito, le carote vengono lavate, selezionata, calibrate, confezionate e quindi commercializzate.